Congresso unitario: Moretti (Ragionieri): “Reinserire il “2 su 3” per gli studi di settore per i professionisti. Inaccettabile retroattività delle norme fiscali”.

Gli studi di settore per i professionisti non funzionano e andrebbero aboliti. Ma se questa volontà politica non c’è va almeno reinserita la norma del “2 su 3”.

Lo ha affermato Paolo Moretti, consigliere nazionale dei Ragionieri commercialisti con delega alla fiscalità, nel corso del Congresso unitario di ragionieri e dottori commercialisti svoltosi nei giorni scorsi a Roma.

“Alla luce delle recenti modificazioni – ha detto Moretti - sia per le imprese, sia per i professionisti, gli studi di settore sono applicati in ogni caso, tutte le volte che i ricavi da studi non risultino congrui, anche per un solo periodo d’imposta, già per le dichiarazioni prodotte relativamente all’anno 2005. Da questa impostazione emerge nettamente la sensazione che gli studi di settore, da strumento di ausilio dell’accertamento, si siano trasformati in una tecnica evoluta di misurazione di una sorta di “minimum tax”, con il rischio di applicare l’imposta al di là della capacità contributiva dei contribuenti interessati”. “Sarebbe pertanto equo – ha continuato - reintrodurre la regola del “2 su 3” e adottare piuttosto iniziative che mirino con più efficacia ad una corretta misurazione dei ricavi e dei redditi dei contribuenti”. Moretti ha poi duramente criticato la retroattività di molte delle norme fiscali previste dalla Bersani – Visco prima e dalla Finanziaria poi. “E’ un modo di concepire gli interventi fiscali assolutamente inaccettabile, attuato peraltro in totale spregio dello Statuto dei diritti del contribuente”. Circa la lotta all’evasione, Moretti ha affermato che “non c’è nessun Paese al mondo con norme tanto complesse e tortuose.

La vera svolta per la lotta all’evasione può venire solo da un miglioramento delle capacità di accertamento dell’Amministrazione finanziaria e della qualificazione professionale del suo personale, in modo da aumentare il numero e la qualità delle verifiche e dei controlli e soprattutto la fondatezza giuridica degli avvisi notificati”.

 


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