Consiglio nazionale dell’Albo unico,
si vota il 30 novembre

Per l'elezione del primo consiglio nazionale dell'Ordine dei commercialisti e degli esperti contabili si voterà il prossimo 30 novembre. Lo ha stabilito con un decreto il ministro della Giustizia, Clemente Mastella. Anche per l'ultima tappa in vista della nascita dell'Albo unico è stata quindi fissata una data certa. E ciò proprio mentre il presidente del Consiglio nazionale dei Dottori commercialisti affermava che "il processo di unificazione degli Albi potrà proseguire ad una sola e determinata condizione: che i ragionieri prendano atto che la loro professione, se si arriverà al 1.1.2008 con gli albi unificati, è ormai finita".

Una posizione, quella espressa da Tamborrino, cui aveva prontamente replicato il presidente del Consiglio nazionale dei ragionieri, William Santorelli.

"Le affermazioni del presidente del Consiglio nazionale dei Dottori commercialisti" ha affermato Santorelli, "oltre che del tutto arbitrarie e infondate, hanno ancora una volta un tono arrogante del tutto intollerabile".

"Le affermazioni dell'evidentemente distratto presidente del Consiglio nazionale dei dottori commercialisti - ha detto ancora Santorelli -, mi costringono a ricordare per l'ennesima volta che l'articolo 59 della legge 139/2005 istitutiva dell'Albo unico recita testualmente che "a fare data dal 1º gennaio 2008, il Consiglio nazionale dei dottori commercialisti, già istituito a norma del decreto del presidente della Repubblica 27 ottobre 1953, n. 1067, e il Consiglio nazionale dei ragionieri e periti commerciali, già istituito a norma del decreto del presidente della Repubblica 27 ottobre 1953, n. 1068, sono soppressi e che a decorrere dalla medesima data, è istituito l'ente pubblico non economico denominato Consiglio nazionale dei dottori commercialisti e degli esperti contabili". Quella dei dottori commercialisti e degli esperti contabili è dunque inequivocabilmente, secondo Santorelli - una nuova professione.

"La leggerezza con la quale il presidente dei dottori commercialisti crede invece di poter interpretare a suo piacimento la legge", ha continuato Santorelli, "è sinceramente sbalorditiva. Tanto più che egli conosce bene, perché ne fu uno degli artefici, il lungo lavoro di labor limae con il quale si giunse a quel testo".

"E' quindi sorprendente - ha concluso Santorelli - il livore con il quale il presidente Tamborrino, in perfetta solitudine, minaccia di bloccare, a tanti anni ormai dall'intesa raggiunta, il processo di fusione delle due categorie. Ognuno risponde della sua coerenza. I ragionieri ribadiscono che condizione irrinunciabile per la nascita del nuovo Ordine è la pari dignità tra tutti".

 


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