Lettera aperta del consigliere LUCCHETTI all'ADERC

 

 

lettera aperta per il sito ADERC

da parte del dott. Luigi Lucchetti

neo eletto all’ordine dei Dottori Commercialisti e

Esperti Contabili di Roma, Rieti, Tivoli e Velletri

sabato 02/06/2007 10.43 ric. Via email

Roma, 2 giugno 2007

 

Al dott. Enrico Crisci

Presidente del C.D. ADERC

 

Caro Enrico,

ho ricevuto la Tua lettera del 1° giugno che mi reca le congratulazioni per l'elezione quale consigliere all'ordine di Roma, delle quali Ti ringrazio e, insieme, mi rammenti l'impegno al quale sono chiamato.

Tra gli oneri della carica alla quale sono stato eletto Tu richiami, in particolare, la lotta che l'ordine unificato deve portare all'abusivismo.

Su . Il disegno di legge Mastella ha, tra i suoi principi cardine, quello di evitare sovrapposizioni tra albi e ordini. Anche l'Onorevole Pierluigi Mantini, Sottosegretario di Governo che ha raccolto il testimone dell'Onorevole Vietti per la riforma delle professioni, afferma pubblicamente la centralità di questo principio.

Nell'ambito della nostra categoria, anche ai più alti livelli, si tende ad interpretare questo indirizzo programmatico nel senso di ritenere l'elaborazione dei dati contabili e delle dichiarazioni dei redditi quali attività previste dal nostro ordinamento professionale e, dunque, se non proprio attività "riservate", quanto meno attività "tipiche", non esercitabili da soggetti non iscritti all'albo. Con la l'unica logica conseguenza  che qualsiasi centro di elaborazione dati debba essere considerato come un covo dove si commette il reato, aggravato dalla continuazione, dell'esercizio abusivo della professione.

La Cassazione si è pronunciata più volte in senso diametralmente opposto a questa prospettazione. Il legislatore, peraltro, per l'evidente finalità di massimizzare l'acquisizione  di dati fiscali dei contribuenti per via telematica, non ha mancato di estendere a soggetti non iscritti agli albi attività come la trasmissione telematica delle dichiarazioni, rendendola anzi obbligatoria a coloro che, già qualificati come intermediari abilitati, accettano di redigere le dichiarazioni per i loro clienti. Ha così di fatto riconosciuto, con atto avente l'autorità della legge, ciò che la Corte di Cassazione ha ripetutamente affermato.

Dunque una battaglia contro l'abusivismo, portata sul terreno che ho descritto, che si risolve in definitiva, nella puerile idea di togliere il pane di bocca ai tributaristi, è una battaglia di retroguardia e già persa in partenza.

Ciò che dobbiamo perseguire, a mio parere, è una maggiore qualificazione pubblicistica degli iscritti agli albi. Penso, ad esempio, a condizionare l'erogazione di contribuzioni pubbliche (del tipo della 488) o di concessioni di sgravi contributivi ed agevolazioni tributarie,  all'assoggettamento volontario  alla revisione da parte di un soggetto terzo iscritto all'albo. Penso ad un ruolo più importante e non meramente di consulenza nelle vicende circolatorie delle aziende e delle partecipazioni societarie e, in genere, a tutte quelle attività nelle quali possa risultare utile un'attestazione fidefacente, in ambito giudiziario ed extragiudiziario.

Il cliente  deve saper distinguere, in altri termini, quando entra nello studio di un Commercialista da quando entra in un centro elaborazione dati, sapendo che al Commercialista sono riservate attività di rilievo pubblicistico. Solo in questo modo il commercialista acquisirà una  dignità equiparabile a quella di un avvocato o di un notaio.

Per far questo occorre evitare che si creino sovrapposizioni tra albi ed associazioni: a parole siamo d'accordo col Governo, ma nei fatti?

Rivai a leggere i giornali specializzati del 19 maggio, ove si parla dell'imminenza della riforma delle libere professioni, e Ti accorgerai che l'Onorevole Mantini vuol rendere obbligatoria la laurea triennale per i tributaristi.

Ma allora, mi chiedo, non vediamo la palese contraddizione tra il dichiarare che non ci devono essere sovrapposizioni tra albi ed associazioni e poi prescrivere ai tributaristi l'obbligo della laurea triennale, con la quale si accede alla sezione B dell'Albo dei Dottori Commercialisti e degli Esperti Contabili?

Io, come sai perfettamente per la nostra conoscenza personale, sono uno di voi; sono perplesso e mi domando dove siano i vertici degli ordini  professionali ed a cosa stiano pensando.

L'ADERC ha il merito di aver anticipato la fusione degli albi dei dottori e dei ragionieri commercialisti e, dunque, gli iscritti che Tu rappresenti non portano certamente la responsabilità di certi atti. Ma mi chiedo: se invece di presentare ricorsi al TAR, chiedendo d'urgenza la sospensione delle elezioni, ci si dedicasse un po' di più agli interessi della categoria, non si sarebbe maggiormente legittimati a rappresentarla? Invece di fomentare divisioni con azioni legali politicamente inopportune in questa fase, ancorché nei contenuti condivisibili,  non sarebbe meglio concentrare i nostri sforzi su questa riforma che si va realizzando nei palazzi romani della politica? Chi, più di noi rappresentanti dell'ordine più numeroso d'Italia e "su piazza", dovrebbe occuparsi di sostenere  il nostro punto di vista all'Onorevole Mantini?

Questo è l'impegno che Ti garantisco e che assumo davanti a tutti gli iscritti all'ADERC.

La vostra associazione avrà un ruolo altrettanto importante: continuare a fare da pungolo ed a richiamare alla sobrietà ed all'unità gli eletti dell'uno come dell'altro ordine.

Un caro saluto a Te, al Consiglio Direttivo ed a tutti i colleghi che rappresenti.

Luigi Lucchetti

 


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